M E X I C O 2007 | |
Messa a Las Trucias e Pomeriggio a Las Minas pag 2 |
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Il vento tra i capelli, le curve prese a velocità certo non moderata, le risate: ecco il nostro viaggio in pick-up verso Las Minas. Certo, per noi è una novità, ma qui questo è il modo principale per spostarsi, e dopo una lunga giornata di lavoro forse non verrebbe così tanto da ridere a noi occidentali. Arriviamo nella tarda mattinata, ma subito, si celebra. E' qui che per la prima volta abbiamo un cotatto stretto con una fede molto più semplice e immediata della nostra. Arriva il prete in un villaggio e questo è già un motivo di festa per la comunità. Il prete porta L'Eucaristia e questo popolo brama di incontrare Cristo Eucaristia. Appena arrivati la catechista del villaggio comincia ad annunciare al microfono che alle 13.00 si celebrerà la messa. La gente comincia ad accorrere, oggi è domenica, è il giorno del Signore, e il Signore ha mandato un suo ministro, e questa cosa non è scontata!!! Eccovi alcune foto del villaggio. (foto di Diego). Una veduta della chiesa, molto simile a quella di Tlachoachis anche se più piccola. Anche qui si lavora di pittura :) (foto di Diego). Ancora una cosa colpisce della fede di questo popolo. La Chiesa, intesa come edificio, è davvero una casa comune, non ci sono sacerdoti che vi stanno stabilmente e nemmeno sacrestani: è il popolo, tutto, che è "padrone" della chiesa e la cura come fosse la propria casa...impariamo... (foto di Diego). Come dicevamo, mentre la catechista, una ragazza di nome Ester, e le donne del villaggio preparano per la celebrazione, sotto un sole davvero rovente, gli uomini del villaggio, con gli abiti tipici amuzgo, chiaccherano, forse di noi, per nulla infastiditi dalla nostra presenza.. La gente comincia ad accorrere numerosa per la celebrazione, mentre Ester, instancabile, continua ad annunciare al microfono, sia in lingua spagnola che in amuzgo, che alle 13.00 ci sarà la celebrazione. Anche noi pertanto cominciamo a prendere posto, mentre fervono i prapartivi per addobbare la chiesa, infatti è festa, sono venuti i missionari e soprattutto è venuto il sacerdote a celebrare!!! Finiti i preparativi, tra canti popolari ai quali cominciamo ad abituarci e che giorno dopo giorno ci tornano sempre più familiari, comincia la celbrazione. L'altare, ricoperto da una tovaglia con i ricami tipici amuzgo, è una tavola semplice, come quelle che si trovano nelle case di qeusta gente e questo segno ci fa percepier sempre di più il fatto che qui siamo in una casa, una vera chiesa. Una quantità enorme di fiori circonda questo altare, fiori che anche nella nostra bella terra di Sicilia si possono facilmente trovare. il racconto continua alla prossima pagina..............................vai... | ||||
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